CINEMA LGTB: PROIEZIONE DI FILM INEDITI A TEMATICA LGBT SOTTOTITOLATI IN ITALIANO
I Venerdì alle ore 20:30
INGRESSO GRATUITO

Le censure subite

→ 13 MARZO 2009: LA CENSURA DI UN TELEGIORNALE CON LA CARFAGNA SU FACEBOOK
A causa della censura che il governo ha perpetrato su Facebook su un nostro video riguardante la Carfagna tra venerdì 13 marzo e domenica 15 marzo, (per maggiori informazioni e per vedere il video clicca QUI), in quei giorni siamo stati gli unici a poter diffondere questo video, pertanto questo ha procurato un incremento di visitatori che è arrivato ad un massimo di 3051 nella giornata di venerdì 13 marzo.
→ 6 E 12 GIUGNO 2009: LA CENSURA DEL TELEGIORNALE DE 'LA CUATRO' SU YOUTUBE E SU FACEBOOK:
Sabato 6 giugno in molti ci hanno scritto sulla censura su facebook, e venerdí 12 giugno ci sono arrivate queste comunicazioni da Youtube per un servizio, sottotitolato in italiano da noi, de "La cuatro" (network spagnolo) riguardante le foto porno di Berlusconi a Villa Certosa pubblicate su "El Pais" (per maggiori informazioni e per vedere il video clicca QUI )
6 GIUGNO 2009: LE PROVE DELLA CENSURA SU FACEBOOK: 12 GIUGNO 2009: LE PROVE DELLA CENSURA SU YOUTUBE:
→ 20 GIUGNO 2009: LA CENSURA DELLE NUOVE FOTO PUBBLICATE IL 16 GIUGNO 2009 DA 'EL PAÍS + TELEGIORNALE BRASILIANO SULLO SCANDALO BERLUSCONI CENSURATE SU YOUTUBE: LE PROVE DELLA CENSURA
Sabato 20 giugno ci sono arrivate queste comunicazioni da parte di youtube per questo video (per vedere il video e per maggiori informazioni clicca QUI ):
→ 21 GIUGNO: CENSURA SU FACEBOOK: ALL'ACCOUNT "BUZZ INTERCULTURA" SU FACEBOOK SONO STATI CANCELLATI TUTTI GLI AMICI.
→ 22 GIUGNO 2009: LA CENSURA DEL TELEGIORNALE ARGENTINO CHE PARLAVA DELLO SCANDALO BERLUSCONI SU YOUTUBE:
Con quest'ultima censura a questo video (per maggiori informazioni e per vedere il video clicca QUI ), l'account 'pignetoroma' collegato a Buzz Intercultura veniva chiuso definitivamente. Ecco la notifica arrivataci da Youtube: Tutte queste censure si possono vedere anche sull'effetto che hanno avuto sul sito, in quanto per un periodo è rimasto l'unica fonte di questi video arrivando ad un picco di 9.858 per la giornata del 9 giugno 2009 e di 13.940 per la giornata del 21 giugno 2009 prima di tornare alla consueta media dei 500-600 giornalieri:
→ 17 OTTOBRE 2009: LA SECONDA CENSURA DEL TELEGIORNALE DE 'LA CUATRO' SU FACEBOOK:
Sabato 17 ottobre in molti ci hanno scritto per segnalarci la censura su facebook per un servizio, sottotitolato in italiano da noi, de "La cuatro" (network spagnolo) riguardante le foto porno di Berlusconi a Villa Certosa pubblicate su "El Pais" (per maggiori informazioni e per vedere il video clicca QUI ). Questo telegiornale era giá stato censurato una prima volta il 6 giugno. In quei tre giorni, siamo stati gli unici a poter divulagare quel video, pertanto abbiamo avuto un picco di 1792 visitatori, a fronte dei circa 500-600 abituali. Come prova della censura su facebook, pubblichiamo il grafico delle visite al sito:
→ 29 DICEMBRE 2009: LA CENSURA DI UN TELEGIORNALE DE 'LA CUATRO' RIGUARDANTE IL VATICANO SU YOUTUBE:
Martedi' 29 dicembre 2009 veniva censurato su youtube un servizio, sottotitolato in italiano da noi, de "La cuatro" (network spagnolo) riguardante la vergognosa posizione del Vaticano per la pena di morte per gli omosessuali (per maggiori informazioni e per vedere il video clicca QUI ). Questo telegiornale era giá stato censurato una prima volta il 6 giugno. In quei tre giorni, siamo stati gli unici a poter divulagare quel video, pertanto abbiamo avuto un picco di 1192 visitatori, a fronte dei circa 500-600 abituali. Come prova della censura su facebook, pubblichiamo il grafico delle visite al sito: Tutte queste censure si possono vedere anche sull'effetto che hanno avuto sul sito, in quanto per un periodo è rimasto l'unica fonte di questi video arrivando ad un picco di 1.161 visite per la giornata del 30 dicembre 2009 prima di tornare alla consueta media dei 500-600 giornalieri. La situazione di vera e propria dittatura mediatica in cui si trova l'Italia fa si che semplicissimi e banalissimi servizi giornalistici di normalissimi network televisivi, qui vengano considerati materiale rivoluzionario e vengano censurati persino su internet.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------

Si chiamava Andrea, ma i compagni, per offenderlo, lo chiamavano il "ragazzo dai vestiti rosa". Andrea è morto. Si è ucciso. Non ce l'ha fatta più a sopportare quegli insulti che lo perseguitavano da troppo tempo. I compagni lo denigravano da quando si era iscritto al liceo Cavour, in una zona centrale della capitale. Un tormento quasi quotidiano. A scuola. Ma anche sul web: avevano persino creato una pagina facebook, in cui lo prendevano continuamente in giro per i suoi modi di fare e anche per l'abbigliamento, per il suo colore preferito, il rosa. Quella pagina era là, visibile a tutti, da tempo. E questo Andrea lo sapeva bene, forse si era anche rassegnato.
E giovedí 22 novembre, quando si è presentato a scuola con lo smalto alle unghie, lo hanno deriso ancora e apostrofato "frocio", “ricchione”. E dopo che una professoressa lo aveva ripreso per lo smalto, dicendogli che “non era il caso”, è tornato a casa e si è impiccato con la sua sciarpa poco dopo le 17.
A 15 anni.
Il fatto che parenti e compagni, dopo la sua morte, neghino a tutti i costi che Andrea potesse essere omosessuale ritenendo la cosa una diffamazione, fa capire il clima di intolleranza in cui viveva il ragazzo. Quel che è certo e che Andrea voleva solo essere se stesso. Voleva essere semplicemente Andrea, un ragazzo con i pantaloni rosa.